La panca dei sogni

Pubblicato il da gbordons

 

 ice 1403

 

Mancano pochi metri prima che gli ultimi raggi del sole accarezzino per l'ultima volta, di quest'oggi, i pendii della montagna di fronte. Sono all'inizio di una radura, sono all' ombra.  Sotto di me un bosco, ma non un bosco qualsiasi. Il bosco che ho sempre desiderato e da sempre sognato.

Sono fermo e cerco di assorbire tutti i colori che mi circondano. Nell'i-pod cerco la canzone di Bon Iver:  "Skinny  Love". Iniziano le prime note, il primo giro di chitarra. Ascolto, sono ancora fermo, immobile, sognante.

Cristian, Paolo e Lorenzo sono già partiti. Non mi interessa. Attendo per un attimo lunghissimo. Come fossi di fronte ad un dipinto che non potrò piu' rivedere, che mi è concesso di ammirare   solo ora, per questi pochi istanti. Voglio immagazzinare ogni colore, ogni odore, ogni rumore. Guardo il cielo e mando un bacio alla montagna. I miei occhi sono lucidi, il mio cuore è gonfio e il mio sorriso è forte e intenso. Pieno.

Raddrizzo gli sci. Inizio la discesa e non riesco più a fermarmi. La neve e' troppo bella e gli alberi sono parte viva di questo mio gioco. Vorrei fermarmi, fare una ripresa, una foto o anche solo per aspettare gli altri, che nel frattempo ho superato, per vedere il loro sorriso. Ma non riesco e' più forte di me. Come quando fai  l'amore con la donna piu' bella che tu abbia mai visto: hai il testosterone fuori soglia.

Arrivo alla strada, alla fine della discesa. Non riesco a sorridere, non riesco a spiaccicare una parola. Ho delle lacrime che stanno per fuoriuscire dagli occhi. Sgancio gli sci e sul bordo della carreggiata, mi siedo. Mi tengo il viso tra le mani incredulo. Mi domando se sia reale o il frutto di un sogno. Non lo so, non lo so davvero! Tutt'ora non lo so ancora. Ma se di realtà si tratta, beh, allora ho fatto la discesa nel bosco più bello di tutta la mia vita!

 

leggero, veloce. profondo

giuliano "bordons" bordoni

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