Dove tutto iniziò..
Con il mio mentore Icaro
Stavo camminando in un sentiero innevato, la mia mente era catturata dai picchi circostanti, dai flussi ghiacciati e dai racconti letti la sera prima di Mark Twight. D'un tratto, dopo una pausa troppo lunga di silenzio, iniziava una conversazione con Mario. Erano le miei prime uscite su ghiaccio. Forse era la terza.
Gli chiesi: "Da quanti anni è che sei guida?"
"11" mi rispose lui.
Seguirono piccoli aneddoti interrotti di tanto in tanto per riprendere fiato lungo il nostro faticoso avvicinamento.
Poi esortò: "Potresti pensare di diventare guida anche te, se ti piace così tanto la montagna e lo stare a contatto con le persone".
Ecco il tarlo.
Mario Sertori è stato il mio mentore, mi ha condotto con maestria e trasporto in quel luogo che era suo, fatto di castelli costruiti dal mastro ghiaccio. Mi insegnò come muovermi, come percepire la morsa del gelo attraverso le piccozze. Mi fece innamorare della ricerca di vie nuove, della gioia nello scoprire i flussi gelati, delle emozioni nel salire quelle nuove linee, linee dove nessuno prima vi posò piede. Era un ritorno alle origine. Mi fece conoscere quel suo mondo e lasciò ch'io mi ci perdessi dentro!
Poco tempo dopo, era il periodo della Skieda (evento telemark rinomato in tutto il mondo, nda), mi ritrovavo in un bar di Livigno, con Fabio Salini, un Istruttore delle Guide, al suo fianco un buffo tipo. Entrambi tenevano un boccale di birra in mano, ridevano, erano felici. Erano evidentemente in festa, ma era chiaro che erano allegri al di là del malto. Fabio mi presentò a quello strano personaggio dicendo:
"Questo è Giuliano, vuole fare la guida."
Allungai la mano e ricordo il suo sorriso. Diamine emanava una luce tutta sua. Mi guardò negli occhi, non per studiarmi o prendermi le misure, semplicemente mi guardò dentro come se in quello sguardo volesse trasmettermi la sua energia.
"Piacere mi chiamo Icaro!"
Seguirono le miei motivazioni di tale scelta insieme ai suoi racconti e alle sue esperienze, ai suoi perché di esser guida. Il giorno dopo lo vidi al "lavoro".
Mario mi mise con sapienza e trasporto sulla strada per diventare guida.
Icaro mi fece innamorare della figura della guida, ma non di quella figura generica, bensì la sua. La sua immagine era così solare e lui era così ben predisposto al prossimo che non potei far altro che rimanerne calamitato, affezzionato. Volevo esser guida e volevo divenire guida come lui, volevo diventare un uomo come lui.. ci sto ancora provando!
Ogni volta che ripenso a quel momento e ogni volta che penso a ciò che sono divenuto e nel modo in cui lo sia divenuto, non posso che commuovermi e, portare dentro il cuore tutto l'amore e la pace che ha saputo trasmettermi quel buffo personaggio, in ogni singolo e grandioso abbraccio per il quale non fu mai tirchio!
Ecco come e dove tutto iniziò!
Happy Days WI 6+ X III
Canada - Weeping Wall WI 5 III - Mario Serori sulla sx e Giuliano Bordoni sulla dx
Io e Mario dopo Nuit Blanche WI 6 III - Argentiere, Francia
Emsedal, Norvegia - Hydenfossen WI6 IV
Norvegia - Lipton WI 7 III il passo chiave
Norvegia - Lipton WI 7 III dopo il passo chiave
Canada - Polar Circus WI 5 V
Con Mario, il mio maestro, la mia guida, colui che mi ha donato la cosa più preziosa che posseggo: l' amore per la montagna! Un semplice grazie non sarà mai sufficiente!
leggero, veloce, profondo
giuliano "bordons" bordoni
*tutte le foto sono di proprietà, eccetto la prima, di Mario Sertori
**la prima foto è di proprietà di Karin Pizzinini
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